Basket Europeo: Quale Futuro?
- Leonardo Burberi
- 26 dic 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Riflessioni sulla più grande competizione europea di pallacanestro

Pochi giorni fa mi è capitato di leggere su Sportando, uno dei più grandi siti italiani di pallacanestro, la traduzione di un articolo spagnolo pubblicato originariamente su “El Decibal”, dove si analizzava la devastante perdita di audience da parte della Liga ACB, ovvero la lega di pallacanestro spagnola, che ad oggi è considerata il più grande campionato nazionale di basket del vecchio continente.

L’ articolo, di cui vi lascerò il link in fondo a questo pezzo, riportava come nel giro di poco più di 20 anni gli spettatori della pallacanestro spagnola sono passati da quasi 5 milioni a poco meno di 130.000. Un aspetto piuttosto interessante del sopracitato articolo è la parte in cui si tratta del confronto tra Eurolega e Liga ACB, dove viene evidenziato come gli ascolti delle leghe nazionali siano in forte diminuzione, mentre quelli della competizione internazionale siano sempre più in ascesa. Per chi non seguisse assiduamente la pallacanestro europea, l’ Eurolega fino a due stagioni fa era descrivibile come la Champions League cestistica, dove le squadre europee più forti si affrontavano in un torneo che avrebbe decretato la formazione campione d’ Europa. Negli ultimi due anni la formula è cambiata, ed oggi l’ Eurolega non è più un torneo da giocare infrasettimanalmente, ma un vero e proprio campionato a se’ stante, con partite di andata e ritorno, playoffs, e Final Four per decretare la vincitrice tra le 16 formazioni europee che vi prendono parte.

E’ facile capire quindi perché gli ascolti dell’ Eurolega stiano aumentando rispetto a quelli (in diminuzione) dei campionati nazionali: per lo spettatore è molto più gratificante assistere ad un match come Fenerbache – CSKA Mosca piuttosto che una partita come Capo d’ Orlando – Cremona; assistendo ad una gara di Eurolega si avrà la matematica certezza di assistere ad una gara tra due formazioni di assoluto valore e quindi il campionato internazionale ha un richiamo nettamente più forte sugli appassionati di Pallacanestro.

Dopo avervi parlato di come l’ Eurolega stia cannibalizzando l’ attenzione mediatica del pubblico europeo, vorrei esporvi una mia riflessione sul futuro della pallacanestro europea e su come renderla sempre più appettibile al pubblico e competitiva: Perché non trasformare l’ Eurolega in una vera e propria lega internazionale sul modello NBA? Ormai il processo è già in atto su vari fronti, come appunto la trasformazione dell’ Eurolega da torneo a vero e proprio campionato, in più non è raro che blasonate squadre di Eurolega come il Real Madrid o il Barcellona, minaccino le federazioni di riferimento di abbandonare il campionato nazionale per concentrarsi esclusivamente su quello europeo, infatti ad oggi una squadra come ad esempio l’ Olimpio Milano deve sostenere due campionati contemporaneamente: uno nazionale e l’ altro europeo, cosa che costringe la squadra ad avere roster molto lunghi con giocatori che possono giocare solo in campionato o solo in Eurolega. La mia idea è quella di creare un campionato internazionale europeo a 20/25 squadre separato dai campionati nazionali, dove si affronterebbero le migliori formazioni d’ Europa, in modo da rendere ogni partita attrattiva per il pubblico. Ci tengo a sottolineare che per “le migliori formazioni d’ Europa” non intendo solamente le squadre più forti sul piano del gioco, ma anche quelle che possano garantire impianti sportivi e budget adeguati a un’ ipotetica competizione di tale livello.

Probabilmente adesso vi starete chiedendo quale prospettiva adottare per le squadre escluse da questo eventuale campionato internazionale, nella mia idea c’è quella di formare una serie di leghe nazionali in cui queste squadre competeranno per decretarne la vincitrice che poi sfiderà le altre vincitrici dei rispettivi campionati nazionali, in un modello per ceri versi simile a quello NCAA (il basketball collegiale made in USA). Da queste squadre, poi verranno scelti i talenti che andranno a giocare
nell’ Eurolega, attraverso un draft sullo stile NBA, in modo da avere un ricircolo di talenti annuale nelle varie squadre.
Quindi queste squadre “minori” continuerebbero il loro normale percorso nazionale, che sarebbe inoltre valorizzato, in quanto non più prodotto concorrente all’ Eurolega ma bensì complementare. So che molti puristi della pallacanestro Europea avranno storto il naso più di una volta leggendo queste mie parole e capisco perfettamente il punto di vista di chi vorrebbe mantenere la tradizione classica della pallacanestro europea, ma dal mio (modestissimo) parere questa potrebbe essere la chiave per creare un prodotto di pallacanestro europea che potrebbe arrivare a competere in più di un aspetto con la NBA.
Per chi volesse approfondire la questine sul calo degli ascolti dei campionati nazionali
https://www.sportando.com/it/spagna/acb/258818/la-lenta-agonia-degli-ascolti-tv-in-acb-dalla-nascita-un-calo-dell-88percent.html
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