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FC United, l'altra squadra di Manchester

  • Immagine del redattore: Simone Gaspari
    Simone Gaspari
  • 12 dic 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

E’ domenica a Manchester, una classica domenica di football inglese, quello che riscalda i cuori e gli animi della gente anche in una giornata così fredda come quella di questo 10 dicembre 2017. La tempesta artica sta ricoprendo l’Inghilterra ma ciò non impedisce ai 74847 spettatori presenti di riempire i seggiolini di uno degli stadi più belli e famosi di tutto il globo: l’Old Trafford, casa dei Red Devils del Manchester United.

Sì, perché in questa domenica di football va in scena uno dei match più belli di tutto il panorama calcistico d’oltremanica, va in scena Manchester United contro Manchester City, rispettivamente seconda e prima della classe in questa spettacolare Premier League.


Il match finirà 2-1 per gli Sky Blue di Pep Guardiola ai danni del Manchester United di Josè Mourinho, risultato che lancia i primi a più 11 in classifica dagli odiati cugini.

Già dai nomi dei due manager e dai nomi dei giocatori che si affrontano, si può capire l’importanza che questi due club hanno a livello nazionale e mondiale. Il presidente dei Citizien è lo sceicco Mansur bin Zaid Al Nahyan, fratellastro del presidente degli Emirati Arabi Uniti ma soprattutto, uomo che può contare su un capitale di circa 1.42 miliardi di dollari. Dall' altro lato, lo United può contare su due proprietari, Joel Glazer e Avram Glazer, molto ricchi e famosi dalle parti di Wall Street. Ed è proprio qui che comincia la nostra storia.

Già, perché l’acquisto dei Red Devils da parte dei colossi americani, nonostante i miliardi di dollari di introiti e i moltissimi campioni che sarebbero arrivati a giocare nella squadra più titolata della città, non è andato giù proprio a tutti. L’anno è il 2005 quando la società di proprietà dei Glazer, acquista per l’appunto lo United. Un gruppo di tifosi proprio non ci sta a vedere venduta la propria società a questo gruppo americano e dunque decide di fare una cosa che in pochi probabilmente si sarebbero aspettati. Vogliono fondare un altro club, un’altra squadra. Molti non sono convinti, altri scettici. Come possono un manipolo di tifosi fondare una squadra così dal nulla? Ma loro ci credono, ci credono davvero e, tra lo scetticismo generale, organizzano una raccolta fondi. In pochi mesi, grazie all’arrivo di soldi da ogni parte del mondo (persino dalla Nuova Zelanda), passano da non avere nulla ad avere una società, un campo di gioco ed una squadra.

L’euforia è tanta e, sistemati i cavilli burocratici, la squadra può iscriversi al suo primo campionato.

Ovviamente, l’ambiente è decisamente diverso dai palcoscenici a cui i tifosi erano abituati quando seguivano gli ora “cugini” del Manchester United ma, nonostante tutto, il neonato FC United of Manchester si iscrive alla North West Counties Football League Division Two, il decimo gradino del calcio professionistico in Inghilterra, 9 posizioni sotto alla Premier League.

I colori sociali? Rosso e giallo, perché le origini non vanno dimenticate. Il soprannome coniato dai tifosi per la squadra è alquanto peculiare: Red Rebels, che segna appunto il totale distaccamento dagli ormai cugini, i Red Devils.


La squadra parte subito forte, vincendo il campionato nella stagione inaugurale e venendo così promossi in North West Counties Football League Division One. Da qui comincia la scalata in queste serie minori, che ha visto protagonisti i Red Rebels fino a farli giungere nel 2015 alla National League North che, insiem alla National League South, compone quello che è il sesto livello della piramide del calcio inglese. Niente male insomma per una squadra fondata dal nulla dieci anni prima.


Ma la storia è appena cominciata, l’FC United non vuole fermarsi. Il club è in procinto di costruire un nuovo stadio, tutto autofinanziato ovviamente. Intanto, la squadra continua la lotta per scalare posizioni all’interno del calcio inglese, nel 2009/2010 ha addirittura raggiunto il secondo turno della FA Cup, venendo eliminata dal Brighton solo al replay, dopo aver strappato un clamoroso 1-1 nella prima partita contro un club nettamente più forte.

Chiaramente, la strada è lunga, le altre due squadre della città sono molto lontane da questa piccola realtà, che però non ha nulla da invidiare ai cugini più blasonati quando la domenica Broadhurst Park si riempie e i tifosi cominciano ad incitare la squadra. E chissà che un giorno, magari non molto lontano, i Red Rebels non possano giungere all’Old Trafford per sfidare i cugini, i Red Devils, in una partita di Premier League. Sarebbe davvero un bel lieto fine per L’FC United, l’altra squadra di Manchester.




 
 
 

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