Green or Blue
- Simone Gaspari
- 8 dic 2017
- Tempo di lettura: 4 min
Le due facce di Glasgow nella rivalità più antica al mondo

“Sono convinto che la gente la giudichi dalle divisioni dell’Old Firm, o è verde o è blu, cattolica o protestante, Inglese o Irlandese”. Se mai vi capitasse di passare per Glasgow, questa sarebbe la frase che probabilmente vi potreste sentir dire da un qualsiasi tifoso o semplice cittadino che incontrerete. Sì, perché la rivalità sportiva che divide la più grande città della Scozia insieme alle sue due squadre, Celtic e Rangers, racchiude tutte le divisioni, politiche e religiose, che hanno insanguinato la Gran Bretagna, soprattutto tra gli anni sessanta e novanta del novecento. Ma si tratta davvero solo di una questione sportiva? Molti sicuramente sono portati a pensare che gli scontri che avvengono quando le due squadre si incontrano siano dovuti puramente ad una divisione di “colori”, di fede sportiva. In realtà, le cose non stanno proprio in questo modo. Ma partiamo dal principio. Come ho detto, la rivalità che divide Celtic e Rangers non è solo la più antica di Scozia, ma la più antica di tutto il mondo. Il primo derby, risale infatti al 1888, da allora le due squadre (e di conseguenza, le due tifoserie) si sono scontrate per ben 409 volte, con un bilancio che vede in vantaggio i Rangers sugli odiati rivali per 159 vittorie a 152, senza contare i 98 pareggi. Guardando questi semplici dati, viene subito facile capire come la stessa rivalità sia fondamentale per il piccolo campionato scozzese, che senza le due squadre in questione, perderebbe molto dei suoi introiti annuali. Ma come nasce questa rivalità? Perché le due squadre, i “Green” e i “Blue” condividono questo profondo odio reciproco tra loro? Beh, basta guardare le origini delle due squadre per capirlo immediatamente.

Il Celtic nacque formalmente il 6 novembre 1887. La sede di fondazione? La Chiesa cattolica di Santa Maria ad Est Road Street, ovviamente a Glasgow. Da qui, si può intuire quale sia la radice storica del club, che nasce come riferimento per la comunità cattolica di Glasgow, di origine irlandese. Lo stesso simbolo del club, con al centro il quadrifoglio e il nome, Celtic, sono chiaramente richiami a simboli tipici della cultura irlandese.

Il Rangers Football Club è la squadra più vecchia e viene fondata nel febbraio del 1872 e, rispetto ai rivali, è rappresentante della parte protestante ed unionista della città, che vengono richiamate dal simbolo sociale del club e dai colori sociali, il blu, il bianco ed il rosso della Union Jack.
Le premesse per una sanguinosa rivalità insomma ci sono tutte. Ed infatti, così è. Come si può ben intuire, la rivalità è tutt’altro che una semplice divergenza sportiva, ed è diventata molto più accesa a partire dagli anni sessanta. In questi anni, infatti, la Gran Bretagna sta affrontando i cosiddetti Troubles, ovvero la guerra religiosa tra cattolici e protestanti che sta insanguinando l’Irlanda del Nord, con scontri che portarono alla morte di migliaia di persone. Gli scontri influirono rapidamente nella già tesa rivalità fra le due squadre, portando i tifosi del Celtic a schierarsi con i cattolici separatisti irlandesi, e i tifosi dei Rangers a schierarsi con i protestanti. Gli scontri tra le tifoserie divennero sempre più frequenti e violenti, soprattutto durante l’ondata hooligans che travolse tutto il Regno Unito. Durante questo periodo, la cui nascita coincide con i fatti Nord irlandesi, veri e propri gruppi organizzati, chiamate firm, si scontrano tra loro in quelle che sono vere e proprie battaglie per la supremazia territoriale, costringendo la polizia a massicci interventi e violenti scontri con le due tifoserie.
Ciò che accade sugli spalti, viene rispecchiato dai comportamenti che i protagonisti hanno in campo. Molto spesso, infatti, i giocatori si immedesimano nella realtà del club in cui militano, trovandosi faccia a faccia con chi rappresenta la fazione opposta, magari a seguito di un violento contrasto o di qualche parola di troppo. Più probabile la prima opzione.

Ma cosa rimane, oggi, di questa rivalità? Dopo il provvedimento preso da Margareth Thatcher, gli hooligans sono quasi completamente scomparsi, ma gli scontri non sono di certo finiti. La rivalità che divide Glasgow, è troppo profonda per essere sradicata. Le tifoserie condividono ancora quell’odio reciproco e se un tifoso dei Rangers parla di un tifoso del Celtic, vi si rivolge chiamandolo Finian, un termine che indica, per l'appunto, un “separatista, cattolico irlandese”. Termine chiaramente usato in maniera dispregiativa, non potrebbe essere altrimenti. Gli scontri oggi, fortunatamente, sono per lo più verbali, fatti di cori, insulti e canti discriminatori tra le due curve e la stessa rivalità, dopo il fallimento dei Rangers nel 2012 e il loro ritorno in Scottish Premier League solo lo scorso anno non ha più causato scontri particolarmente violenti tra le due tifoserie. Ma ciò non è bastato a smorzare l’odio che separa i Bhoys e i Gers, che sono divisi tuttora da quella che è, probabilmente, una delle più accese rivalità del mondo. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che racchiude un odio che è più che sportivo, è un odio che divide due modi completamente opposti di vedere le cose, sia a livello politico che a livello religioso. Sono mondi diversi, non si possono mischiare, è una rivalità che va al di là dello sport. Perché a Glasgow, o sei Green, o sei Blue, non puoi stare in mezzo.
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